Crimini impuniti

Il mestiere del giornalista è nobile e indispensabile. Ma può anche essere molto pericoloso.

Lo riconosce l’ONU che ha dichiarato il 2 di novembre Giornata mondiale per porre fine all’impunità sui crimini contro i giornalisti. La data è stata scelta per ricordare due giornalisti francesi uccisi in Mali nel 2013.

La mappa mondiale dell’UNESCO mostra i nomi dei 1561 giornalisti uccisi dal 1993 in ciascun Paese e gli esiti delle indagini. Purtroppo la gran parte degli omicidi rimane impunita.

In Italia, dal 1960 a oggi, mafia e terrorismo ne hanno uccisi tanti. Troppi.

Ecco alcuni dei loro nomi e le loro storie. Per non dimenticare.

Non sempre i responsabili sono stati puniti. Nel mondo rimangono non chiariti o addirittura irrisolti molti casi di giornalisti uccisi perché scavano nei segreti della criminalità che spesso ha coperture politiche.

Emblematico il caso di Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa nel 2017 con un ordigno posto sotto la sua auto: stava indagando su casi di corruzione e sull’evasione fiscale legata ai Panama Papers. Un presunto mandante è stato arrestato nel novembre 2019, ma è stato poi rilasciato. Il processo ai presunti esecutori materiali si è concluso pochi giorni fa con una condanna a 40 anni di carcere. Ma dei mandanti poco si è saputo. Il caso è quindi ancora aperto oggi.

Chi sa l’inglese, una delle due lingue ufficiali di Malta, può leggersi il resoconto dell’udienza finale del processo. I due imputati, i fratelli George e Alfred De Giorgio, dopo essersi dichiarati innocenti, nella stessa udienza, con la giuria già riunita, cambiano idea e si dichiarano colpevoli. Tutto chiaro? Che cosa può essere successo? Proviamo a capirlo leggendo qui:

https://www.independent.com.mt/articles/2022-10-14/local-news/Live-Caruana-Galizia-murder-Trial-against-Degiorgio-brothers-begins-today-6736246625

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