Hai una domanda stupida? Falla!

È capitato a tutti. Durante una conferenza, un corso, una riunione, ci viene da fare una domanda, ma non la facciamo perché ci sembra stupida. Così rimaniamo col dubbio (e ci diamo dello stupido). Al contrario, ci può essere successo di aver trovato il coraggio di farla quella domanda. E poi, durante la pausa o dopo l’evento, ci siamo visti avvicinare da un altro partecipante che ci ha detto: “Grazie per aver fatto quella domanda. Avrei voluto farla io perché non avevo proprio capito quel punto, ma mi vergognavo“.

La stessa cosa capita ai ragazzi in classe. Non hanno ben capito qualcosa, ma non chiedono, per paura di sembrare stupidi. Si ha un bel dire “Nessuna domanda è stupida”. Non basta, bisogna proprio stimolarle le domande, altrimenti rimangono inespresse.

È questa la ragione che spinse, quarant’anni fa, un gruppo di insegnanti statunitensi a istituire una giornata dedicata alle domande stupide, molto appropriatamente chiamata “Ask a Stupid Question Day“. L’iniziativa ebbe successo e la giornata è ora celebrata in molte scuole del mondo il 28 di settembre, data che, curiosamente, coincide con quella scelta dall’ONU per la Giornata internazionale per l’accesso universale all’informazione (per noi EDUCAZIONE CIVICA: codice 92.3.10)

Come fare in modo che gli studenti facciano domande senza sentirsi stupidi?

Sicuramente il 28 settembre è un’ottima occasione. In questo giorno tutti, ma proprio tutti, possono anzi DEVONO fare almeno una domanda stupida in classe. Se ben gestito, mettendo alcune regole sagge (per esempio, niente parolacce, giochi di parole spinti, oscenità, vietato fare domande su un compagno di classe…) può essere un momento liberatorio ed illuminante. Ovviamente, dobbiamo partecipare anche noi.

Si può però continuare tutto l’anno, mettendo a disposizione dei ragazzi una scatola, una busta, una cassettina nella quale gli studenti possono depositare le domande che non hanno avuto il coraggio di fare in pubblico, per paura di sembrare ignoranti e stupidi.

Decideremo se consigliare che le domande siano in forma anonima o no. Il contenitore delle domande viene sempre via con noi, in modo da evitare intempestive sbirciate e boicottaggi. Di tanto in tanto lo apriremo e risponderemo pubblicamente.

Perché è utile stimolare le domande?

Le domande degli studenti sono sempre utili, ma c’è un momento in cui io penso siano davvero utilissime.

Prima di incominciare un argomento nuovo è il momento di stimolarle. A me sono venute in mente due ragioni. E a voi?

Le domande degli studenti:

  • ci danno un’idea di quanto i ragazzi già sanno (o non sanno) dell’argomento e ci danno indicazioni su come modulare l’intervento. Sappiamo che rischiamo che la classe si chiuda a riccio se il livello richiesto è percepito come troppo alto e che si annoia se è troppo basso
  • ci fa capire quali aspetti i ragazzi desiderano approfondire.

Servono anche agli studenti per imparare meglio.

Uno studio pubblicato su Scientific American mostra come l’anticipazione attraverso una domanda provocata da una curiosità che si vuole soddisfare provoca l’attivazione dell’ippocampo, area del cervello coinvolta nella formazione dei ricordi.

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